giovedì 30 dicembre 2010

FINE D' ANNO....AUGURI A TUTTI!!!!!!

E, anche per questo giro, siamo alla fine!!
Non è che la faccenda mi entusiasmi molto.
Ultimamente soffro un po’ il passare del tempo…saranno gli acciacchetti vari che si fanno sentire…sarà lo specchio che mi rimanda un’immagine che non riconosco alla prima, ho letto da qualche parte che il nostro cervello memorizza un aspetto abbastanza neutro di sé, cioè del corpo che lo contiene e fatica ad aggiungerci rughe, pelle cascante, deformazioni ossee…diciamo che crede di essere sempre sui trenta-quaranta anni!! Eh!!! Beato lui!!!

Via via, qui bisogna pensare al futuro!!!

Intanto questi sono i pensierini che ho ricevuto dalle amiche più vicine…

Care, care amiche!



 ...e sono pure cose fatte con le loro sante manine!!!
...e questo Babbo Natale alle prese con le cipolle?


Poi, tanto per cambiare, questa volta posto due ricettine. Una l’ho realizzata per la vigilia di Natale, acchiappata al volo dalle sorelle Landra alla Prova del cuoco e ritrovata ben descritta sul mio forum preferito
i quattro moschettieri

RUOTA DI PESCE SPADA CON PATATE ALLO ZAFFERANO

Ingredienti
1 fetta di pescespada intera da circa 1.5 kg (la mia pesava 1.3 kg)
200g di pomodorini pachino ( ne ho messi quasi 500g)
1 cipolla
2 cucchiai di capperi sotto sale ben lavati
2 cucchiai di pangrattato tostato in padella
1 ciuffo di prezzemolo tritato (me lo sono scordato)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.
1 kg di patate (erano quasi due kg)
2 bustine di zafferano

Procedimento
Lavare i pomodorini e tagliarli in 4 parti. Sbucciare la cipolla e affettarla sottile sottile, la ricetta non lo prevede ma io l’ho fatta un po’ stufare con l’olio prima di metterla in pirofila. Sopra appoggiare la fettona di pesce, siccome la mia aveva le “alette”, cioè era ricavata dalla pancia del pescione e c’erano i due lembi dell’addome, io l’ho legata per bloccarla bene, salare e pepare, metterci sopra i pomodorini, i capperi e il prezzemolo tritato
Cospargere di pangrattato tostato.


Infornare a forno già pronto a 200° per 20/25 minuti.

Sbucciare le patate e tagliarle a fette di circa 1 cm; sciogliere lo zafferano nell’acqua, forse io avevo messo troppe patate e poco zafferano…, salare e far cuocere a fuoco basso altrimenti si spezzano e servirle al dente come contorno alla ruota!

Noi ci abbiamo mangiato in 4, perché non avevo fatto il primo pensando al pranzone del giorno dopo! E’ venuto un piatto delizioso, da rifare, l’unico neo le patate, un po’ insipide, forse ha ragione la figlia grande: bisogna osare di più con le spezie, da provare anche la paprica!

Questa ricetta me l’ha passata una delle amiche del ricamo e, cara Daniela, non posso che ringraziarti!
E’ molto meno salutistico dell’altro, ma manda le papille gustative al settimo cielo!
Va preparato almeno un giorno prima.

SFORMATO DI FEGATINI AL MARSALA

Ingredienti

500 g di fegatini di pollo privati del cuore e ben puliti
400 g di burro
1 bicchiere di marsala secco
2 scalogni
Sale e pepe q.b.
Zucchero di canna se e quanto basta
Un bel grappolone di uva bianca da tavola
Crostini di pane tostati

Procedimento

Stufare delicatamente gli scalogni finemente tritati in metà burro finchè diverranno trasparenti , per circa 10 minuti, unire i fegatini e far stufare, dovranno prendere un bel colore nocciola scuro, ci vorranno ancora 10/15 minuti, queste fasi sono da fare a fuoco bassissimo e sorvegliando a vista.




 Sfumare con il marsala, aggiustare di sale e pepe. Dopo altri 4/5 minuti togliere dal fuoco, quando saranno tiepidi frullare nel mixer, unire il rimanente burro e frullare ancora, finchè diventerà un muosse.



 Rivestire uno stampo con pellicola da cucina, riempirlo battendo bene sul tavolo per evitare bolle d’aria e mettere in frigo coperto con ulteriore pellicola.

Quando l’ ho preparato l’anno scorso (è una goduria da consumare una volta l’anno pena innalzamento del colesterolo immediato!) avevo usato uno stampo da plum-cake che poi ho sporzionato sui piattini da antipasto, quest’anno ho adottato una pirofila quadrata e bassa da cui ricavare formine di patè (si taglia bene immergendo via via lo stampino in acqua bollente) , si può fare come si vuole, anche mini-mono porzioni.

Una mezz’ora prima di servire togliere lo stampo dal frigo, eliminare i semini dai chicchi d’uva lavata e asciugata, farla caramellare a fuoco medio, se è poco dolce aggiungere un po’ di zucchero di canna sfumando con poche gocce di marsala, e servirla per accompagnamento alla mousse con tanti crostini di pane ancora caldi!






Provate, è l’unico modo di far scendere il silenzio su di una tavolata di diciotto persone! Anzi, in effetti si sente rosicchiare e sospirare…

giovedì 23 dicembre 2010

BUONE FESTE A TUTTI!!!!!

...SERENITA'...ci vuole solo un po' di serenità!!
E' questo che auguro a tutti voi.

sabato 18 dicembre 2010

NEVE...NEVE...E...DOLCEZZA...

Che giornata ieri!!!
Tutta la Toscana bloccata dalla neve!!!
Ed io, pazza, che correvo da una finestra all'altra per godermela tutta!
Lo so, lo so, non sono normale!
 Inoltre il padron di casa per tornare a casa ci ha messo circa SETTE, dico SETTE!!!!, ore , di cui sei e quaranta per fare tre chilometri in città! Mentre per percorrere i circa trenta km che ci separano da Firenze, in autostrada,  ha impiegato quindici minuti!
 Poveraccio! Quando è arrivato, alle dieci e mezzo di iersera!, non ne poteva più!
Però io sono fissata con la neve, ne vedo le ovvie conseguenze, percepisco le difficoltà...ma io l'adoro!
Per non smentirmi , dopo pranzo, mentre pareva di essere sul Tonale, mi sono avventurata, lieve  (è solo un'immagine poetica...) come un fiocco bianco,  in paese! Mi sono fatta la mia bella spesona alla Coop, e poi ho fatto un giro in piazza...
A guardarlo bene non è che sia una meraviglia l'albero del comune...ma questo è!

Invece questo è il mio...
La strada bianca è tutta un programma....
Lo spazzaneve era passato, ma senza molta convinzione...

Lo splendore di una mattina piena di sole e di gelo!!!



Questi sono gli scorci di panorama che posso ammirare dalle varie finestre...

Ora, invece, si passa al dolce...
E' il classico "LATTE ALLA PORTOGHESE" che di portoghese non ha proprio nulla, ed è invece uno dei pezzi forti della cucina fiorentina, o almeno di casa mia...
Grazie al mitico ARTUSI.. Ricopio  le sue parole...

Ingredienti:
Latte, un litro.
Zucchero, grammi 180.
Rossi d'uovo. n. 8 e due chiare
Odore di vainiglia o di coriandoli, o di caffè, che sono quelli che più si addicono.

Mettete al fuoco il latte con 100 grammi del detto zucchero e fatelo bollire per un'ora intera, poi ritiratelo dal fuoco perchè diacci. Se preferite l'aroma di caffè, macinatene diversi chicchi già tostato; se aggradite l'odore de' coriandoli, che è grato quanto quello della vainiglia, soppestatene un pizzico e, tanto l'uno che gli altri, metteteli a bollire nel latte che poi passerete. Se il latte non è di molta sostanza, fatelo bollire anche un'ora e un quarto.
 (Lo scopo di tanta bollitura suppongo che abbia due motivazioni, una di sterilizzare bene il latte, all'epoca crudo, e l'altra per renderlo più consistente, quasi latte "condensato")
Sciogliete in una cazzaruola a parte gli 80 grammi di zucchero che resta e quando sarà ben liquefatto versàtene in uno stampo liscio tanto che ne ricuopra il fondo come di un velo. ( Io sciolgo lo zucchero direttamente nello stampo di alluminio, 'che altrimenti al momento di travasarlo mi rimane tutto nella prima pentolina! E poi il sughino che si forma è meraviglioso!)
 Frullate in un pentolo le dette uova, poi mescolate con il latte diaccio , passatelo da un colatoio di latta non tanto fitto e versatelo nello stampo già preparato. (Metto lo stampo già caramellato dentro una tortiera più grande con un riduttore sotto per evitare il contatto diretto col fondo e due dita di acqua già calda prima di versarci dentro l'impasto...)
Cuocetelo a bagno-maria con fuoco sopra e quando la superficie comincia a colorarsi ponete sotto al coperchio un foglio unto di burro. Per accertarsi della cottura, immergete uno steccolino di granata e se questo esce pulito ed asciutto sarà segno che va tolto dal fuoco.
Lasciatelo diacciar bene e prima di versarlo nel vassoio distaccatelo giro giro con un coltello sottile. In estate, prima di sformarlo, potete gelarlo col ghiaccio....

Di consigli ce ne sono ancora, ma per fortuna noi abbiamo i forni con il termostato e il timer!!!
Infatti il dolce va messo in forno già caldo a 120°, per due ore.

La cosa fondamentale è che l'acqua del bagnomaria non bolla MAI!, altrimenti nel dolce si formeranno antiestetiche bollicine e anche se il sapore non ne risentirà, in bocca diventerà gommoso invece che liscio e tenerissimo!

Attenzione al momento di sformarlo perchè è molto delicato.....

E' un delizioso dolce antico, più facile di quello che sembra alla descrizione, si può preparare prima e sarà una bella sorpresa per gli ospiti sazi di ogni bendiddio alla fine del pranzo di Natale, perchè è fresco e va giù che è un piacere...certo in quanto a calorie....
E, come si raccomanda l'Artusi, non dimenticate mai il velo di zucchero fuso in fondo allo stampo!