venerdì 22 ottobre 2010

PENNELLI, COLORI E SCHIACCIA ALL'UVA

Nel mio profilo avevo accennato alla passione per la pittura…insomma, “passione” è una roba grossa…diciamo che provo un’ammirazione sconfinata per chi è capace di fissare su di una tela, foglio, muro, seta, legno, ceramica, quel che c’è, i propri sentimenti, le sensazioni che un paesaggio, un fiore, una faccia o una situazione, insomma una luce, gli donano.


Sono una cultrice di storia dell’arte all’acqua di rose, vado alle mostre e rimango a bocca aperta per due ore e poi, mi bastano dieci minuti, mi scordo il nome dell’artista, i titoli dei quadri… mi restano i colori, le atmosfere e, non sempre con precisione, il periodo o la corrente artistica.

Adoro il passato, sigh, dagli affreschi etruschi ai divini del rinascimento, amo gli impressionisti e i macchiaioli…sono nati prima questi o quelli?, basterebbe guardare, sono su internet no?, ma a me che m’importa? E i fiamminghi? Qualcuno ricorda “La ragazza dall’orecchino di perla” ? Ho letto il libro e visto il film (che luci!!!) almeno due volte!

Però quando si tratta di moderno…. Divento difficile e non li capisco.

Tempo fa, molto tempo fa, andammo a Parigi, meraviglia!, Musei e mostre a gogò!
Al museo Georges Pompidou in quel periodo c’erano esposti tra gli altri più o meno interessanti, che so Chagall, Kandinsky…, dei quadri, di chi non ricordo assolutamente il nome, uno totalmente blu intitolato “blu” e uno, totalmente rosso, intitolato “rosso” e con un bello sfregio fatto col taglierino nel mezzo….

Qualcuno mi ha spiegato che per fare , ne dico uno a caso, “Guernica”, bisogna aver sviluppato tutti gli stili, bisogna saper disegnare come Raffaello, dipingere come Leonardo e Michelangelo, aver sofferto come Artemisia Gentileschi…..io vedo un cavallaccio con un occhio in qua e uno in là….

Sono un abisso di ignoranza, lo so , ma non ci posso fare molto, da vecchietti si impara poco…

Comunque io, così evito di pensare troppo, mi diverto.

Mi diverto e produco piccole, microscopiche, nel senso del valore, opere...non posso dire operette che già sarebbe qualcosa, che con l’arte hanno poco da spartire ma …tant’è.

















Per rifarvi la bocca vi passo l’ultima , nel senso temporale del termine, ricetta della schiacciata con l’uva:

LA SCHIACCIATA CON L’UVA DI PATRIZIA

1° - 1 tazza da the di zucchero
2° - 1 tazza da the di latte
3° - 3 etti di farina 00
4° - 8 cucchiai da minestra di olio di semi
5° - 1 bustina di lievito da dolci istantaneo
6° - sale q.b.
7° - una manciatina di semi di anice, facoltativi
8° - 1 e ½ Kg di uva nera da schiacciata
9° - zucchero a velo q.b.

Lavare, schiccare e tamponare con carta da cucina l’uva.
Accendere il forno e portarlo a 180°.
Mescolare in una zuppiera con una frusta a mano gli ingredienti dal 1° al 7° , quando saranno ben amalgamati, ci vorranno 2, 3 minuti, mescolare all’impasto anche l’uva con molta delicatezza.
Versare l’impasto in una teglia preparata con carta forno, io ho usato una teglia rettangolare perché da noi si usa così per le schiacciate, e infornare per circa un’ora, un’ora e dieci, dipende ovviamente dal forno, anche se la torta rimane comunque molto morbida all’interno, deve fare una bella crosticina dorata. Spolverizzare di zucchero a velo.

Si mangia fredda; se vi riesce preservarla, è meglio il giorno dopo e va provata senza uva e con tante gocce di cioccolata….