martedì 20 settembre 2011

UN AMICO

Parole...
Come è difficile concretizzare a parole i sentimenti, le sensazioni, la commozione che ci sommergono quando succede....
Amico, che parola abusata.
Cosa significa "amico" ? E' forse quello che ti ascolta mentre recrimini contro tutto e tutti, ma poi ti abbraccia?
E' quello che letica con te perchè non è d'accordo come educhi i tuoi figli, e lui non ne ha, e poi ti presta i soldi per aiutarli?
E' quello che se gli telefoni a qualsiasi ora del giorno, e della notte, molla tutto e si fa centotrenta chilometri per venire ad aiutarti?
Forse è quello che diventa il padrino della tua nipotina e ne va orgoglioso come se fosse la sua?
Oppure è quello che parla, discute, si confronta con te per trent'anni e sembra sempre solo ieri...
Allora tu, che eri tutto questo e anche di più, sei stato un VERO AMICO...
Là dove sei prega per noi.

giovedì 8 settembre 2011

AL MARE....DOLCE "MEGA"...

Al mare...mica solo i cuccioli hanno avuto la loro festa... anche i grandi hanno gradito avere compagnia...e così in una bella serata, una delle poche in verità perchè il tempo non è stato splendido quest'anno, io e il padron di casa abbiamo imbastito una bella cenetta... per ora vi regalo questa
  CHARLOTTE AI LAMPONI E CHANTILLY AL LIMONE (tratta da Alice di Agosto)
Ingredienti:
- per il pan di Spagna
10 tuorli
10 albumi
300 g zucchero
300 g farina 00
(io ci metto 1/3 di bustina di lievito tanto per non aver paura)
un pizzichino di sale

- per la chantilly al limone
8 tuorli
1 l di latte intero
250 g di zucchero
100 g di farina
scorza di un limone non trattato
il dentro di un baccello di vaniglia
60 g di limoncello
500 g di panna fresca

- per la bagna
2 bicchieri d'acqua
un bicchierino di limoncello
tre cucchiai di zucchero

- per la decorazione
4 cestini di lamponi freschi (lavati e asciugati delicatamente)
250 g di panna fresca (io ne ho usata meno)

Procedimento
Per fare il pan di Spagna,  accendere il forno a 180 / 200°,  si montano i tuorli con 100 g di zucchero e le chiare, a neve ferma, con i restanti 200 g.Unire delicatamente tuorli e chiare montati, alla farina setacciata con il lievito e amalgamare bene con il solito movimento dall'alto in basso. Stendere l'impasto sulla teglia del forno rivestita come al solito e far cuocere per 10 / 12 minuti; Si ottiene un pan di Spagna basso.
Nel frattempo preparare la crema mettendo a scaldare il latte con la scorza di limone e la vaniglia, meno un bicchiere, sbattere benissimo i tuorli con lo zucchero, unire la farina e allungare con il bicchiere di latte rimasto indietro; mentre il latte sta staccando il bollore versare velocemente l'impasto preparato e, sempre girando con la frusta portare a cottura, ci vorranno cinque, sei minuti;  profumare con il limoncello.
Mentre la crema raffredda, io la piazzo a bagnomaria con un bel po' di ghiaccio e la giro ogni tanto, sformare il pan di Spagna su un canovaccio e bagnarlo con lo sciroppo (ottenuto facendo bollire acqua e zucchero, a freddo aggiungere il limoncello).
Ora si prepara la crema chantilly unendo la panna montata, senza zucchero, alla crema pasticcera ben fredda


e se ne stendono alcune cucchiaiate sul pan di Spagna si cosparge con i lamponi di un cestino e, con l'aiuto del canovaccio, si arrotola ottenendo un bel cilindro che, avvolto nella pellicola per alimenti,  ho messo nel congelatore per un paio d'ore.

Passate le due ore ho rivestito una ciotola con la pellicola per alimenti, ho tagliato a rondelle il rotolo e con queste ho rivestito l'interno della ciotola, io non ci ho pensato ma nei piccoli vuoti che restano si potrebbe mettere un lampone, poi ho riempito il vuoto con la crema chantilly e lamponi, ho chiuso con altre rondelle di pan di Spagna; ma se non avanzassero se ne può fare a meno! Si ricopre con pellicola e si mette in freezer.
Tutto questo l'ho fatto il giorno prima, ma nessuno vieta di prepararsi anche con una settimana d'anticipo! Basta togliere la charlotte dal freezer tre ore prima e tenerla nel frigo normale, al momento opportuno si sforma sul vassoio, si guarnisce di panna montata, dolce, e lamponi, a piacere e si serve....


mercoledì 24 agosto 2011

LA MIA ESTATE


Uffa!!!
Non so come, non so perché, ma per me il tempo ha una  vita propria…Un attimo fa ero a fare i biscottini al cacao , erano i primi di giugno ed improvvisamente eccomi alla fine di agosto…
La mia estate, quella del mare, quella con i cuccioli, quella che aspettavo con ansia e che pensavo di gustarmi, centellinarmi momento per momento è già passata…
Le giornate sotto l’ombrellone, i tuffi, le fette di cocomero, i panini mangiati alle due dei pomeriggi roventi, seduti sui lettini spargendo le briciole per i passerotti che non temono avvicinarsi…volate via….
Le serate con un libro seduta sull’unica panchina con il lampione rimasta libera aspettando loro, quelli che ormai sono “grandi”…che vogliono uscire con gli amici della compagnia…che cominciano a guardarsi intorno con occhi diversi e che ridono…leticano…fanno pace con un cazzottone  e una spinta…quelli che si distruggono le ginocchia a giocare a pallone in pineta e quelli che si dipingono le magliette con gli uniposka con “Evviva i Bagni …….” e fanno la ola per festeggiare un gol tra due asciugamani appallottolati che fanno da pali…  quelli che :- Nonna, nonna dai!!! Facciamo un torneo di ping-pong su a casa…e poi si mangia tutti insieme!!! 
 E così i nonni mettono a tavola diciassette, dico diciassette, adolescenti misti con lasagne e panini a iosa, con il padron di casa-nonno che partecipa al torneo e si diverte un barchino…che a mezzanotte fa i giri per tutto il paese a riportare questo e quella che quasi quasi sarebbero pure rimasti a dormire bastava avere qualche sacco a pelo….
Tutto passato.
Tutto nel CUORE!
E ora avanti, verso nuove emozioni…..

venerdì 3 giugno 2011

...l'universo.... con i "pan di luna"...

SCUSATEMI!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non sono caduta in un altro universo....invece sì!!!!!!
A causa del cambiamento di gestore telefonico ci siamo trovati persi nel nulla telematico.

Come è noto io sono una schiappa per tutto ciò che riguarda  lo "spippolamento"...non quello base, che mi permette di affacciarmi con le mie chiacchiere nel mondo web, ma quello vero, sostanzioso, quello che appunto permette il nuovo allaccio...ha tentato la figlia grande di guidarmi per telefono, ma io sono refrattaria...
Comunque, alla fine, il padron di casa, guidato pure lui non crediate, ce l'ha fatta!!! Manca ancora la posta, ma ce ne faremo una ragione....

Per consolazione ecco la ricetta dei biscottini che mi sono rielaborata partendo da un avanzo di pasta frolla al cioccolato trovata su un certo libro-quaderno che mi è stato regalato da gente che mi ha capito perfettamente...
Siccome esistono già sotto un nome ben noto, i miei si chiamano, appunto,
   " PAN DI LUNA" e vi assicuro che sono moooolto più buoni...
Per la frolla:
 150 g di burro
 180 g di zucchero
 300 g di farina
  3 cucchiai di cacao amaro
  1 uovo intero
  1 o 2 cucchiai di acqua fredda
  sale un pizzichino
Per guarnire:
una chiara d'uovo
1 etto circa di zucchero a velo
Ho messo tutti gli ingredienti per la frolla nel mixer, l'ho avviato e fatto andare finchè si è formata una palla, ci vogliono due, tre minuti.
Ho messo la frolla in frigo coperta con la pellicola per alimenti per un'oretta.
 


Ho steso la frolla con il matterello, spessore 1/2 centimetro circa, e con il copapasta di circa 3 cm di diametro ho fatto tanti biscottini (con questa dose me ne sono venuti 50) che ho cotto in forno caldo, 170°, per circa 10 minuti. OCCHIO! Perchè sono neri e si va a naso!!!    (Questi si potevano chiamare anche " pan di circa")
Quando si sono raffreddati ho mescolato lo zucchero a velo con la chiara, aggiungendola piano piano per non rischiare di mettercene troppa e di dover aggiungere zucchero all'infinito, fino ad avere una pastella sodina, l'ho inserita nel sac-à-poche e mi sono divertita...


Dopo un paio d'ore la glassa è secca e si può incominciare a mangiare!!!

giovedì 19 maggio 2011

BUON COMPLEANNO ITALIA!!!!

Per festeggiare questi famosi centocinquant'anni la mia scuola di pittura ci ha coinvolti in una mini mostra sul tema dell'unità...
Per trovare qualcosa che, secondo me ovvio, rendesse un po' l'idea di ciò  mi sono alquanto scervellata...
Ecco il prodotto di cotanta fatica, insomma ci ho "lavorato" per circa due mesi !
Ora vorrei che qualcuno, liberamente, mi aiutasse a trovare un titolo ....

venerdì 13 maggio 2011

PASSEGGIATA CON... E TORTA SENZA...

Ho deciso.

Insomma… diciamo che mi ci provo.
Ieri sono andata ha comprare le scarpe da “running”, credo voglia dire “corsa”… ovviamente sarà grassa che io cammini…

Così ora devo proprio andare a camminare, con quello che ho speso…
Quindi stamani mi sono preparata e sono scesa al lago.


Essendo circa le 8 e 30 di un qualsiasi venerdì non c’era praticamente nessuno.
Che meraviglia! Aria frizzantina, sole splendente, silenzio… anzi un assordante cinguettio di uccelletti indaffarati, non mi è riuscito fotografarne nemmeno uno, mica possono stare in posa, loro.
Invece chi si è praticamente bloccato sono stati due dolcissimi coniglietti… uno grande come una pagnotta da due etti e l’altro come una briosce alla crema!!! Lo sapevo che c’erano ma riuscire a vederli è stato come acchiappare una fata…



Non ci sono ancora molti fiori, ma le roselline selvatiche e le ginestre mi hanno fatto compagnia lungo il cammino.


Però che bel paesaggio!!!


Tra le roselline piantate e quasi abbandonate,( ma perché tutte le amministrazioni politico- amministrative fanno un monte di progetti, mettono su cose anche belle e poi abbandonano tutto?), che sono riuscite a fiorire nonostante siano praticamente soffocate dalle erbacce, si intravede, di là dal lago, la chiesina di San Giovanni in Petrojo, credo risalga all’anno 1200, e dovrebbe essere stata sotto la diretta influenza dei Medici, quando partì la loro avventura dal castello del Trebbio che si trova poco lontano…



Nonostante il riflesso si vedono la diga…


…ed i viadotti…


…e…ma guardate che pescioni!!!! Peseranno due chili e oltre, sono carpe e cavedani, a volte saltano fuori dall’acqua per prendere gli insetti al volo e sono impressionanti!


Questo fiore non lo conosco, ma era bello!


Tra gli alberi il paesello…


Dopo due ore ero di nuovo alla macchina, mi sono fatta circa sei chilometri tra una foto e l’altra, vedremo quando riprovare…

Siccome, forse, ho consumato 30 o 40 grammi, per rimediare ecco una bella torta!!!
Però, davvero questa è una torta speciale! E’ la torta africana, ma io la chiamo:

LA TORTA…SENZA

Perché è senza burro, senza olio, senza uova! La gioia del padron di casa che fa la guerra al colesterolo!
Quando la mia amica Sara mi ha dato la ricetta non ci credevo, ma poi…!

100 g farina
100 g fecola di patate
150 g di cacao amaro in polvere
140 g zucchero
100 g di cedro o arancia candita
la buccia di un’arancia grattata
1 busta di lievito per dolci
450/500 ml di latte, anche parzialmente scremato (volendo anche metà acqua e metà latte)

Si accende il forno a 170° e, mentre si scalda, si mescolano tutti gli ingredienti secchi in una zuppiera poi, sempre mescolando, si unisce il latte a filo, fino ad ottenere un composto abbastanza fluido; la dose del latte varia perché le farine possono essere più o meno asciutte.
Si prepara una tortiera media con la carta forno, si versa l’impasto, si fa cuocere per 35/40 minuti, si fa raffreddare un po’e si sforma. L’ho spolverizzata di zucchero ma dopo alcune ore la torta lo assorbe perché rimane un po’ umida…se vi regge alcune ore…

venerdì 11 marzo 2011

CIAO MAO....

...I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori

E le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori

Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori"
Se mi aiuti son certo che io ne verrò fuori
Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attore di ieri

Che anno è
Che giorno è
Questo è il tempo di vivere con te

Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell'anima
In fondo all'anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora ancora amore amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove scorrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me

Ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è
 
Quando ieri pomeriggio sono tornata dallo studio della veterinaria con un fagotto pesante in braccio...molto pesante..e mi sono accinta scavare una buca in girdino...mi è esplosa questa struggente canzone nel cuore.
E' stata il saluto per il compagno peloso di questi dodici anni appena passati.
Un compagno amoroso, docile,  intelligente e schivo che mi amava senza remore, senza mai rimproverarmi mancanze e distrazioni.
Un compagno che il destino  si è preso quando ancora era forte e pieno di vita.
Chi ha un animaletto sa che cosa voglio dire.
Ciao Mao.
Spero che tu sia in un posto bello, pieno di luce e calore. Dio ha fatto il mondo, non può non aver pensato anche ai nostri amici animali...
Ciao gatto grasso
bello, bellissimo di muso
e grasso addosso
...una lacrima per te...

venerdì 4 marzo 2011

CARNEVALE DOLCE CON CONTORNO DI QUESTIONARIO

Mamma mia che carnevale lungo!!!

Non ho memoria di un periodo così!

Per me, però, non è un carnevale come gli altri in quanto è la prima volta da che sono sposata che non costruisco qualche costume. Ho cominciato la mia avventura come apprendista sarta proprio con le mascherine, prima per me e il mio padron di casa, poi per le figlie i loro “amici” e infine per i miei cuccioli…
Forse sarà perchè non ho nessuno da “vestire” che questo carnevale mi pare lungo e noioso…

In compenso la mascella balla e … mastica!

SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA

Come molti dolci antichi e di famiglia non esiste una sola ricetta, ma ne trovi una in ogni casa e ogni cuoco fiorentino che si rispetti ha la sua…
Questa me l’ha passata Lisa, un’amica d’ago…

Ingredienti
500 g di farina
200 g di zucchero
200 g di strutto
2 uova
1 arancia bio scorza e succo
20 g lievito di birra
¼ di latte
Sale un pizzichino
1 cucchiaino di miele, questo l’ho messo di mio.

Procedimento
Sciogliere il lievito con il miele, unire il latte tiepido e 300 g di farina, lavorare e far lievitare per un paio d’ore nel forno spento ma tiepido.
Nel robot da cucina (io l'ho fatto sul marmo, ma la prossima volta!) sbattere le uova, lo zucchero, il succo e la scorza dell’arancia, unire ora il lievitino rilavorato con le mani un po’ unte d’olio, lo strutto e la farina rimasta, far andare il robot fino ad avere un impasto ben amalgamato, viene decisamente morbido.


Foderare la tipica teglia 30x22, (se si usa una teglia tonda non succede proprio nulla), con carta forno, versarvi l’impasto e far rilievitare per un’ altra ora.


Far scaldare il forno fino a 220°, poi abbassare fino a 180° e infornare immediatamente, far cuocere per 30 minuti, poi abbassare a 170° e far andare ancora per 15 minuti.

Quando la schiacciata sarà tiepida sformarla e ricoprirla di zucchero a velo.

Volendo fare cosa goduriosa farcirla di crema o di panna montata!!!



Ed eccomi con il questionario sui libri propostomi dalla mia cara mammadeglialieni

Nel rispondere mi sono resa conto di aver letto un po’ poco quest’anno ^^!

Quanti libri  hai letto nel 2010?
O mamma, mi sembra una decina….

Quanti erano romanzi e quanti no?
Tutti romanzi

Il miglior libro letto?
Triste, ma bello “L’ultima estate che giocammo ai pirati” di Alessandro Soprani

Il libro più brutto?
Forse quello che ho tra le mani ora “Appunti di un venditore di donne” di Faletti, per ora è una delusione, gli altri suoi mi erano piaciuti molto.

Il libro più vecchio?
Vecchio? Mah! Forse “La gabbianella e il gatto” di Sepùlveda, riletto con la cucciola per le vacanze di Natale per la scuola.

Il libro più recente?
L’ultimo di Faletti.

Qual è il libro con il titolo più lungo?
“L’ultima estate che giocammo ai pirati”, mi pare.

Quello con il titolo più corto?
“Acciaio” di Silvia Avallone

Quanti libri hai riletto?
“Sotto il sole di Toscana” di Frances Mayes, la prima parte, dove racconta la ricerca della casa del suo cuore…e “Profumo di casa” diario di Laura Tanini de Miccis, una donna dell’ottocento.

E quale vorresti rileggere?
Ora non ho voglia di rileggere nulla.

I libri più letti dello stesso autore quest'anno?
E’ difficile che mi fissi con un solo autore.

Quanti libri scritti da autori italiani?
Non mi ricordo, ma che memoria!

Quanti di questi libri sono stati presi in biblioteca?
Molti libri che leggo provengono dalla biblioteca.

Dei libri letti quanti erano nel formato e-book?
Nessuno. Prima che ci arrivi io ne passerà d’acqua sotto i ponti!!! Vuoi mettere il profumo della carta? E il rumorino delle pagine sfogliate? E la possibilità di strapazzare un po’ il volume nelle varie borse… e poi duro già fatica a trattare con il pc mi volete dare un altro attrezzo diabolico?????? Oddio, pensando agli alberi…però, comunque non c’è verso di sfuggire allo sciupio e all’inquinamento, anche i vari telefonini, mini pc, lettori elettronici hanno bisogno di energia, materie prime rare e quando sono alla fine non si sa mai dove buttarli !

Rileggendo le mie risposte mi sovviene una vaga tristezza, ma che leggo a fare se poi non ricordo cosa e chi ho letto?

giovedì 24 febbraio 2011

UN "BONGO" SPECIALE

Per cambiare, questa volta, ho fatto un  profiteroles un po' diverso:
BONGO PER TUTTI
Non so come mai qui lo chiamiamo  "bongo", forse perchè dovrebbe essere nero e quindi rimanda all'immagine stereotipata del negretto con i tamburi? Boh! Fatto sta che è uno dei dolci più graditi in casa mia
(...ma quali sono i dolci che non sono graditi in casa mia????)
In questo caso ho usato la ricetta  di Cardamomo&co. che ha milioni e milioni di ottime ricette per celiaci...
Bignè per celiaci
200 g acqua
120 g farina di riso
60 g fecola di patate
80 g burro
4 uova
1 albume
10 g zucchero
sale un pizzichino
Al solito si mette l'acqua con il burro, lo zocchero e il sale a scaldare, appena bolle si buttano le farine, setacciate insieme, di colpo e si gira, sempre sul fuoco, finchè l'impasto sfrigola, si fa cuocere per circa tre, quattro minuti poi si toglie dal fuoco, si aspetta che intiepidisca e si uniscono le uova una alla volta, non mettere il secondo se il primo non è assorbito ecc.
Con la sac-à-poche distribuire l'impasto sulla placca  rivestita di carta forno.
Al momento dell'infornata la temperatura deve essere già a 195°; far cuocere per 35/40 minuti.


Mentre le bignè cuociono si preparano con l'aiuto dei libri di Sal De Riso, 1) la crema pasticcera:
350 g latte intero fresco
150 g panna liquida
180 g (n.9) tuorli d'uovo
150 g zucchero
50 g di amido di mais
sale q.b.
bacca di vaniglia e/o buccia limone bio
350 g di panna fresca montata e zuccherata
Mentre i liquidi (meno 1/2 bicchiere) con gli aromi  e il sale si scaldano, sbattere bene i tuorli con lo zucchero unire l'amido di mais, diluire l'impasto con il liquido serbato e, mentre sale il bollore, versare il tutto nel latte-panna, girare sempre finchè la crema comincia ad addensare (a circa 95°) ritirare il tegame dal fuoco e mescolare ancora un po'; far freddare velocemente la crema.
2) la crema alle nocciole:
350 g latte fresco intero
150 g di panna liquida
4 tuorli d'uovo
150 g zucchero
250 g di nocciole tostate
40 g di amido di mais
sale q.b.
250 g di panna fresca montata e zuccherata
Nel frullatore far andare le nocciole con lo zucchero per tre minuti o finchè si ottiene una pasta fluida, aggiungere il latte e frullare ancora un po'. Filtrare e versare il composto in una pentola unendo la panna e far scaldare. Nel frattempo sbattere i tuorli con l'amido di mais e il sale, unire ai liquidi caldi e sempre rimestando far cuocere fino a 82°, far freddare velocemente la crema.
Quando le creme saranno fredde amalgamarle, ognuna per suo conto alla panna montata , farcire le bignè e, con l'aiuto di altra panna costruire un bel monticino...
Per coprire il tutto ho sciolto a bagnomaria 100g di panna liquida con 100 g di cioccolato fondente, però la ganache era poca e così ho ricoperto il tutto con la crema di nocciole avanzata...e fiocchi di panna montata..



Non posso resistere alla tentazione di pubblicare il mio "capolavoro" ai ferri...

Questo bel maglioncione è per il mio cucciolo...mi sa che se lo metterà il prossimo inverno...visto che sono circa 700 g di lana...e poi, forse, l'ho preso un po' ampio... se lo metterà verso i diciotto anni!!!

giovedì 10 febbraio 2011

SANT' AGATA e DELIZIE...

 
 Il 5 di febbraio in tutt'Italia si festeggia Sant'Agata, giovane martire cristiana.
La devozione per questa santa ragazzina è forte , ci sono innumerevoli chiese a lei dedicate e anche tanti paesi portano il suo nome...
Questa è la "nostra" Sant'Agata di Mugello, paese d'origine del padron di casa...
E' un paesino delizioso, sorto nel passato più remoto ai piedi dell'appennino tosco-romagnolo, crocevia di strade di valico ormai perse, anzi ritrovate da poche decine d'anni come la strada dell'"Osteria bruciata", e ricco di storia, c'è perfino un micro-museo con reperti preistorici. Si narra, inoltre che la magnifica chiesa del paese sia stata ricostruita da Matilde di Canossa sulle rovine di un tempio romano, in effetti è veramente imponente, sembra un duomo e visto che le anime della parrocchia sono all'incirca 500...
 Campanile con magnifico orologio funzionante...
 Il portale...
 La canonica...
 Documentazione turistica...

E visto che domenica, in occasione della festa, noi  eravamo lì per stare in famiglia, abbiamo potuto anche apprezzare il mercatino allestito per l'occasione...

                                                                     VINTAGE!!!!


 Ragazzi!!! Questo coso funziona ancora!!! Ed è pieno di dischi, quelli veri a 45 giri! Devo confessare una lacrimuccia di commozione....



 Questi sono  ferri di uso nelle campagne...
 Dolcetti per beneficenza..

Questo striscione è tutto un programma!!!  In dialetto stretto i " troiai" sono gli oggetti che sono veramente da buttare, ma che potrebbero, forse, servire a qualcuno per fare non si sa bene cosa... insomma come si dice...: "...o te...o i maiali..."

I passanti non sono coinvolti!!!!
 Questo è un esempio...
 ...e questo è un altro...
 ...ultima....nel senso che poi va nel cassonetto?....

Per l'occasione avevo preparato un dolcetto nuovo :
DELIZIE AL LIMONE
Ovvio che la ricetta è di Sal de Riso, ma l'ho un po' modificata per non usare la farina normale ed evitare il glutine.
Pan di Spagna alle mandorle
3 uova
90 g di zucchero
50 g di farina di mandorle
40 g di fecola di patate
un pizzichino di sale
una punta di lievito per dolci (per sicurezza)
Procurarsi 500 g di panna fresca da montare per la parte finale.
Montare a neve ben ferma le chiare con il sale, montare i tuorli con lo zucchero, setacciare insieme le farine e il lievito, unire le farine ai tuorli e poi, delicatamente aggiungere gli albumi montati, mettere l'impasto nello stampo con le mezze-sfere e infornare per 15 minuti a forno già caldo a 170°


Per riempire questi dolcetti vanno preparate due creme:
Crema limone
2 tuorli
40 g zucchero
un limone bio
40 g burro
Grattare la buccia, solo il giallo, del limone e metterla in infusione nel succo per 20 minuti.
Sbattere i tuorli con lo zucchero, diluirli con il succo del limone filtrato dalle bucce; porre il tegamino a fuoco minimo e, sempre girando col mestolo di legno, portare a 80° (capisco che sembra una bella complicazione ma vi assicuro che investire una ventina di euro in un termometrino digitale è una grande cosa per chi ama fare dolci), bloccare la cottura immergendo il pentolino nell'acqua fredda.
Incorporare il burro a pezzetti ed emulsionare con il mixer a immersione...è più complicato dirlo che farlo.
Coprire la crema con pellicola trasparente, si può conservare in frigo per un giorno o due.
Preparare una crema pasticcera,
4 tuorli
180 g di latte intero fresco
80 g di panna liquida
90 g di zucchero
25 g di fecola di patate, (meglio l'amido di mais)
sale q.b.
buccia di limone e/o bacca di vaniglia
Mettere il latte + la panna a scaldare con gli aromi; montare bene i tuorli con lo zucchero e il sale; unire i liquidi filtrati all'impasto sempre girando e far cuocere fino a 82° per un minuto. Far freddare velocemente la crema e coprirla con la pellicola per evitare la crosta. Mescolare la crema pasticcera con l'altra crema al limone.
Montare la panna con 80 g di zucchero, meglio se a velo, e unirne  un terzo alla crema ottenuta prima per avere una chantilly al limone.  
 Quando le mezze-sfere di pan di spagna saranno fredde, sformarle, con  un coltello tagliare una "fettina" di pasta, scavare un pochino e riempirele con la chantilly, rimettere la fettina per ricomporre il dolcetto.
Unire alla panna montata avanzata una cucchiaiata di farcitura e con un sac-à-poche con la bocchetta smerlata coprire le pastine.  E' stato un bel lavoro e non pensavo che venisse bene infatti non ho documentazione fotografica dei vari passaggi, invece sono riuscite veramente "delizie deliziose", magari da rifare usando le formine da muffun di alluminio così vengono un po' più grosse e non ce le letichiamo!!!