mercoledì 10 novembre 2010

PANE E ....

Prima che iniziasse il "diluvio universale" versione italiana, sul mio olivo tuttofare (ombra alla macchina d'estate, albero di natale esterno al momento opportuno, fornitore di rametti freschi per Pasqua e secchi a febbraio per accendere il camino) erano presenti in quantità quasi incredibili ( visto che la stazza del suddetto albero non supera i tre metri con un tronco di 20 centimetri di diametro) delle bellissime olive!
A dire la verità sono già tre anni che con il nostro raccolto riusciamo a raggiungere i 35 kg di olive che, portandole da un nostro amico che provvede a unirle alle sue e a portarle al frantoio di sua fiducia che le spreme a freddo, ci rendono la bellezza di DUE kg d'olio!
E' vero , viene quasi da ridere ma che soddisfazione! Poi tutta questa abbondanza fa orgoglioso il padron di casa che provvede personalmente alla potatura, attività complessa che determina la quantità del raccolto e devo ammettere che sta diventando molto bravo!
La pensione si avvicina e chissà....
Prima che i generosi frutti partissero per il frantoio ne ho prelevati tre o quattro manciate, li ho lavati, asciugati e messi sulla teglia del forno foderata di carta uso scottex, li ho cosparsi di abbondante sale fine e li ho messi in forno a 50° ventilato, li ho lasciati due giorni ad asciugare...

Una volta appassite le ho messe nei vasetti sterilizzati con scorzette d'arancia, un altro po' di sale e pochi cucchiai d'olio.
Sotto il vasetto si intravede il mio nuovo lavoro....tale "tela di Penelope".....tra un po' mostrerò cosa ho combinato...
Queste sono le mie "aulive", come direbbe Montalbano....io le mangio per cena con un'aggiunta di pane, miele e noci...la felicità!