giovedì 24 febbraio 2011

UN "BONGO" SPECIALE

Per cambiare, questa volta, ho fatto un  profiteroles un po' diverso:
BONGO PER TUTTI
Non so come mai qui lo chiamiamo  "bongo", forse perchè dovrebbe essere nero e quindi rimanda all'immagine stereotipata del negretto con i tamburi? Boh! Fatto sta che è uno dei dolci più graditi in casa mia
(...ma quali sono i dolci che non sono graditi in casa mia????)
In questo caso ho usato la ricetta  di Cardamomo&co. che ha milioni e milioni di ottime ricette per celiaci...
Bignè per celiaci
200 g acqua
120 g farina di riso
60 g fecola di patate
80 g burro
4 uova
1 albume
10 g zucchero
sale un pizzichino
Al solito si mette l'acqua con il burro, lo zocchero e il sale a scaldare, appena bolle si buttano le farine, setacciate insieme, di colpo e si gira, sempre sul fuoco, finchè l'impasto sfrigola, si fa cuocere per circa tre, quattro minuti poi si toglie dal fuoco, si aspetta che intiepidisca e si uniscono le uova una alla volta, non mettere il secondo se il primo non è assorbito ecc.
Con la sac-à-poche distribuire l'impasto sulla placca  rivestita di carta forno.
Al momento dell'infornata la temperatura deve essere già a 195°; far cuocere per 35/40 minuti.


Mentre le bignè cuociono si preparano con l'aiuto dei libri di Sal De Riso, 1) la crema pasticcera:
350 g latte intero fresco
150 g panna liquida
180 g (n.9) tuorli d'uovo
150 g zucchero
50 g di amido di mais
sale q.b.
bacca di vaniglia e/o buccia limone bio
350 g di panna fresca montata e zuccherata
Mentre i liquidi (meno 1/2 bicchiere) con gli aromi  e il sale si scaldano, sbattere bene i tuorli con lo zucchero unire l'amido di mais, diluire l'impasto con il liquido serbato e, mentre sale il bollore, versare il tutto nel latte-panna, girare sempre finchè la crema comincia ad addensare (a circa 95°) ritirare il tegame dal fuoco e mescolare ancora un po'; far freddare velocemente la crema.
2) la crema alle nocciole:
350 g latte fresco intero
150 g di panna liquida
4 tuorli d'uovo
150 g zucchero
250 g di nocciole tostate
40 g di amido di mais
sale q.b.
250 g di panna fresca montata e zuccherata
Nel frullatore far andare le nocciole con lo zucchero per tre minuti o finchè si ottiene una pasta fluida, aggiungere il latte e frullare ancora un po'. Filtrare e versare il composto in una pentola unendo la panna e far scaldare. Nel frattempo sbattere i tuorli con l'amido di mais e il sale, unire ai liquidi caldi e sempre rimestando far cuocere fino a 82°, far freddare velocemente la crema.
Quando le creme saranno fredde amalgamarle, ognuna per suo conto alla panna montata , farcire le bignè e, con l'aiuto di altra panna costruire un bel monticino...
Per coprire il tutto ho sciolto a bagnomaria 100g di panna liquida con 100 g di cioccolato fondente, però la ganache era poca e così ho ricoperto il tutto con la crema di nocciole avanzata...e fiocchi di panna montata..



Non posso resistere alla tentazione di pubblicare il mio "capolavoro" ai ferri...

Questo bel maglioncione è per il mio cucciolo...mi sa che se lo metterà il prossimo inverno...visto che sono circa 700 g di lana...e poi, forse, l'ho preso un po' ampio... se lo metterà verso i diciotto anni!!!

giovedì 10 febbraio 2011

SANT' AGATA e DELIZIE...

 
 Il 5 di febbraio in tutt'Italia si festeggia Sant'Agata, giovane martire cristiana.
La devozione per questa santa ragazzina è forte , ci sono innumerevoli chiese a lei dedicate e anche tanti paesi portano il suo nome...
Questa è la "nostra" Sant'Agata di Mugello, paese d'origine del padron di casa...
E' un paesino delizioso, sorto nel passato più remoto ai piedi dell'appennino tosco-romagnolo, crocevia di strade di valico ormai perse, anzi ritrovate da poche decine d'anni come la strada dell'"Osteria bruciata", e ricco di storia, c'è perfino un micro-museo con reperti preistorici. Si narra, inoltre che la magnifica chiesa del paese sia stata ricostruita da Matilde di Canossa sulle rovine di un tempio romano, in effetti è veramente imponente, sembra un duomo e visto che le anime della parrocchia sono all'incirca 500...
 Campanile con magnifico orologio funzionante...
 Il portale...
 La canonica...
 Documentazione turistica...

E visto che domenica, in occasione della festa, noi  eravamo lì per stare in famiglia, abbiamo potuto anche apprezzare il mercatino allestito per l'occasione...

                                                                     VINTAGE!!!!


 Ragazzi!!! Questo coso funziona ancora!!! Ed è pieno di dischi, quelli veri a 45 giri! Devo confessare una lacrimuccia di commozione....



 Questi sono  ferri di uso nelle campagne...
 Dolcetti per beneficenza..

Questo striscione è tutto un programma!!!  In dialetto stretto i " troiai" sono gli oggetti che sono veramente da buttare, ma che potrebbero, forse, servire a qualcuno per fare non si sa bene cosa... insomma come si dice...: "...o te...o i maiali..."

I passanti non sono coinvolti!!!!
 Questo è un esempio...
 ...e questo è un altro...
 ...ultima....nel senso che poi va nel cassonetto?....

Per l'occasione avevo preparato un dolcetto nuovo :
DELIZIE AL LIMONE
Ovvio che la ricetta è di Sal de Riso, ma l'ho un po' modificata per non usare la farina normale ed evitare il glutine.
Pan di Spagna alle mandorle
3 uova
90 g di zucchero
50 g di farina di mandorle
40 g di fecola di patate
un pizzichino di sale
una punta di lievito per dolci (per sicurezza)
Procurarsi 500 g di panna fresca da montare per la parte finale.
Montare a neve ben ferma le chiare con il sale, montare i tuorli con lo zucchero, setacciare insieme le farine e il lievito, unire le farine ai tuorli e poi, delicatamente aggiungere gli albumi montati, mettere l'impasto nello stampo con le mezze-sfere e infornare per 15 minuti a forno già caldo a 170°


Per riempire questi dolcetti vanno preparate due creme:
Crema limone
2 tuorli
40 g zucchero
un limone bio
40 g burro
Grattare la buccia, solo il giallo, del limone e metterla in infusione nel succo per 20 minuti.
Sbattere i tuorli con lo zucchero, diluirli con il succo del limone filtrato dalle bucce; porre il tegamino a fuoco minimo e, sempre girando col mestolo di legno, portare a 80° (capisco che sembra una bella complicazione ma vi assicuro che investire una ventina di euro in un termometrino digitale è una grande cosa per chi ama fare dolci), bloccare la cottura immergendo il pentolino nell'acqua fredda.
Incorporare il burro a pezzetti ed emulsionare con il mixer a immersione...è più complicato dirlo che farlo.
Coprire la crema con pellicola trasparente, si può conservare in frigo per un giorno o due.
Preparare una crema pasticcera,
4 tuorli
180 g di latte intero fresco
80 g di panna liquida
90 g di zucchero
25 g di fecola di patate, (meglio l'amido di mais)
sale q.b.
buccia di limone e/o bacca di vaniglia
Mettere il latte + la panna a scaldare con gli aromi; montare bene i tuorli con lo zucchero e il sale; unire i liquidi filtrati all'impasto sempre girando e far cuocere fino a 82° per un minuto. Far freddare velocemente la crema e coprirla con la pellicola per evitare la crosta. Mescolare la crema pasticcera con l'altra crema al limone.
Montare la panna con 80 g di zucchero, meglio se a velo, e unirne  un terzo alla crema ottenuta prima per avere una chantilly al limone.  
 Quando le mezze-sfere di pan di spagna saranno fredde, sformarle, con  un coltello tagliare una "fettina" di pasta, scavare un pochino e riempirele con la chantilly, rimettere la fettina per ricomporre il dolcetto.
Unire alla panna montata avanzata una cucchiaiata di farcitura e con un sac-à-poche con la bocchetta smerlata coprire le pastine.  E' stato un bel lavoro e non pensavo che venisse bene infatti non ho documentazione fotografica dei vari passaggi, invece sono riuscite veramente "delizie deliziose", magari da rifare usando le formine da muffun di alluminio così vengono un po' più grosse e non ce le letichiamo!!! 


venerdì 4 febbraio 2011

LE VICENDE DI UNA POVERA BESTIA

Girellando un po' tra i blog mi sono imbattuta in questo:

http://tinypaste.com/684b8
Sono donna, ho due figlie  e una nipotina....
Dire che mi sono rotta quello che non ho mi pare sufficiente...
Povera bestia, il suino intendo...io penso che se potesse chiamerebbe un avvocato e sporgerebbe querela...
Per la ricetta rimando all'  arista alle mele , almeno quella è buona!!!

giovedì 3 febbraio 2011

GIOVEDI'...GNOCCHI....

Ovvia!!!

Dopo quattro giorni di rintronamento mi sento meglio!
Nulla di speciale, lunedì mi hanno fatto un’ “apicectomia”, faccendina poco raccomandabile…
Trattasi di un’operazioncina alla radice di un dente per eliminare un maledettissimo granuloma, premettendo che per me i dentisti sono peggio dei serial killer ( appena decido di andarci mi viene il mal di pancia, quindi non sto a dire quando mi siedo su quella terrificante poltrona…), quando una cosa si deve fare va fatta…

L’ho fatta. Anzi, me l’hanno fatta. E’ vero ci sono le anestesie….ma …lasciamo perdere…
Ora sembro un criceto con le guance piene di semini, pronto ad affrontare mesi di carestia….

Ma siccome oggi è giovedì….

GNOCCHI!!!!!!

Ingredienti:
1 kg di patate
350 g di farina
1 uovo
Noce moscata una bella grattatona
Sale q.b.
Condimento a piacere, burro e salvia, pomarola, sughi di carne o pesce, pesto......

Questa è la ricetta base, io ho messo 3 kg di patate con la buccia, ben lavate, in acqua fredda (per la regola di mamma mia che diceva: “ tutto ciò che si raccoglie sotto terra va fatto cuocere partendo da freddo, tutto ciò che si raccoglie sopra terra va fatto cuocere partendo dal bollore”) , le ho fatte bollire per circa 40, 45 minuti.
Le ho sbucciate, con l’aiuto del padron di casa che adora strogolare, belle bollenti, le ho passate dallo schiaccia patate, le ho pesate ed eravamo scesi a 2,5 kg. A questo punto è bene mettere un bel tegamone d’acqua salata giusta a bollire.


Dopo aver aspettato che si abbassasse un po’ la temperatura per poterle lavorare con le mani, ho aggiunto metà dei circa 950 g di farina, ho mescolato, ho aggiunto 2 uova intere e un tuorlo, la noce moscata in proporzione e sale. A questo punto si lavora l’impasto velocemente amalgamando il tutto, si fanno dei “baccellotti” dello spessore di 1,5 cm circa utilizzando via via la rimanente farina , si tagliano con il coltello e si buttano a cuocere nel tegamone, il tutto va fatto quando ancora l’impasto è caldo.




Purtroppo non si possono fare prima a meno che si sbollentino velocissimamente , si scolino bene, si facciano freddare e poi al momento opportuno si ricuociano…io non l’ho mai fatto… mi sembra un complicarsi la vita inutilmente, forse si potrà mettendo nell’impasto molta più farina, ma poi sanno di farina… Mentre si fanno ci vuole qualcuno che li scoli appena, mi raccomando ! Subito!, risalgono a galla e li condisca bene, nel mio caso è il padron di casa che si diletta…, il sugo era di salciccia e manzo…


Vista la quantità industriale delle dosi si sarà capito che tutto ciò è stato fatto domenica passata e che i commensali erano sei e molto affamati… ne sono avanzati un bel piattino per la gioia del padron di casa….