lunedì 15 febbraio 2010

CENCI : IL "DOLCE" CARNEVALE

Ed è già Carnevale!!!
Mamma mia, quest'anno è  stato così breve l'intervallo tra le feste natalizie e il periodo degli scherzi e delle mascherine, che non mi sono neppure resa conto che ci siamo!!!
Poi c'è da dire che i cuccioli crescono. Non si accontentano più della festicciola alla Casa del Popolo o in Parrocchia, vorrebbero feste più ricche, più elaborate...Qui, in paese, non c'è nulla. Al massimo il martedì grasso passano il pomeriggio a tirarsi schiuma e uova, terribile gioco!, per le strade e tutto si risolve in grandi corse per scappare o acchiappare..dipende se sei preda o predatore...e i bei costumi che crea la nonna sono solo d'intralcio...Pazienza, anche le figlie hanno passato questo periodo, per poi ricominciare il gioco del travestimento appena la maturità ha aperto orizzonti nuovi!!!
Così, invece che con i cenci di stoffa, mi diverto con quelli di pasta...

CENCI DI CARNEVALE
Questa ricetta me l'ha data un' amica: Margherita, la bellezza di una ventina d'anni fa e da allora in casa mia si fanno così:

Ingredienti:
- 1/2 Kg di farina 00
- 60 gr di burro a temperatura ambiente a pezzetti
- 1 uovo e 1 tuorlo
- 3 cucchiai di zucchero (a velo ma anche normale)
- 1 bicchiere circa di vino bianco buono o vin santo secco
- sale un pizzichino
- olio di semi di arachide per friggere
- zucchero a velo vanigliato

Preparazione:
Sulla spianatoia fare la fontana della farina e, al centro, mettere tutti gli ingredienti, lavorare con energia come una comune pasta da sfoglia.
Quando sarà liscia ed elastica avvolgere la pasta in carta pellicola e farla riposare per almeno un'ora.
Ora è da tirare...ad essere  veri cuochi si dovrebbe usare il matterello, ma io sono una cuoca così così e adopero quella che, universalmente ormai , viene chiamata "nonna papera". La pasta va tirata finissima, all'ultima tacca!  Io mi sono organizzata e, per avere le mani libere e durare meno fatica, un " milione d'anni fa" mi procurai un bel motorino da applicare alla "nonna papera" della mia mamma...(un po' come mettere un motore fuoribordo alla caravella di Colombo!) e così, con un rumore infernale, si ottengono strisce meravigliose!


Le strisce vanno tagliate alla "sanfason", con la rotella dentellata e poi fritte in un tegame con molto olio, nel così detto  olio profondo; quando è ben caldo si gettano i cenci pochi per volta e in pochi attimi gonfieranno e doreranno, attenzione che fanno presto!
. Si tirano su con le pinze, si appoggiano su carta casa ad asciugare, non si impregnano per niente, e poi si spolverano di abbondante zucchero a velo vanigliato .
 La figlia grande li ha presentati al suo compagno, grossetano, come delle " cosine che, umh.. umh .., si mordono, si sbriciolano in bocca e...si sciolgono...umh..umh". Lui ha assaggiato, ha fatto "umh...umh.." ed ha chiesto se lei aveva preso la ricetta per poterle riassaporare molto presto!